La Consulenza Tecnica nel Danno da Mobbing

Le Consulenze Tecniche per l’individuazione del Mobbing, o altri disagi lavorativi ad esso correlato, sono molto complesse e prevedono una duplice valutazione:
1) l’accertamento dei criteri che soddisfano l’individuazione dell’ azione lesiva attraverso l’analisi dettagliata della storia lavorativa della persona, nonché l’individuazione delle tipologie di azioni vessatorie messe in atto intenzionalmente nei confronti del lavoratore;
2) una consulenza tecnica psicologica per la valutazione dei danni psicologici, esistenziali e morali, derivanti dalle fattispecie precedentemente accertata, con individuazione del nesso di causalità.
Nei fenomeni di mobbing l’ aggressione alla sfera psichica dell’individuo può tradursi in una menomazione dell’ integrità psicofisica, cioè in una condizione di vera e propria psicopatologia e/o in una serie di alterazioni del suo modo di essere nelle relazioni lavorative, sociali, familiari, che ledono la piena espressione della sua personalità nel mondo esterno.
Per “mobbing” si intende non una patologia, ma una forma di terrore psicologico messa in atto nell’ambiente di lavoro mediante una serie di comportamenti aggressivi e vessatori deliberatamente voluti, continui e ripetuti nel tempo, da parte del datore di lavoro, di superiori o di colleghi nei confronti di una vittima designata.
Occorre precisare che anche le sottospecie di mobbing, come lo straining, quando diagnosticate da esperti capaci, risultano comunque psicologicamente lesive per l individuo e pretendono un risarcimento.
Il mobbing o persecuzione sul posto di lavoro, è un fenomeno vecchio come il mondo ma è stato studiato dal punto di vista scientifico solamente una trentina d’anni fa, da Leymann in Germania. Dieci anni dopo il modello di Leymann è stato trasferito in Italia da Herald Ege. Il primo manuale italiano è infatti di Ege e risale al 1996. Il mobbing dal punto di vista scientifico è quindi un fenomeno in continua espansione, continuamente approfondito scientificamente.
Il mobbing in “forma pura” oggi giorno è difficile da riscontrare perché deve rispettare determinati parametri: vi deve essere continuità, varietà di atti mobbizzanti e la durata dell’ attacco persecutorio deve essere di almeno 6 mesi .
Ai giorni d’oggi si inquadra un fenomeno che è molto più riscontrabile, ed è riconosciuto dalla giurisprudenza, che quello dello “straining” dove l’attacco deve essere ripetuto e persistente ma non necessariamente deve durare almeno 6 mesi e soprattutto basta un singolo attacco mobbizzante, quale un demansionamento, per configurare un “danno da straining”.
Il mobber solitamente è un superiore che motivi -quando non legati ad una decisione aziendale di riduzione di personale- legati alla sfera psicologica, come incompatibilità caratteriali, oppure invidia, inizia a essere ostile in maniera sempre più evidente e diventa persecutorio nei confronti del mobbizzato, creando un danno psicologico permanente e una messa in malattia della vittima.
I mobbizzati sono solitamente persone molto precise sul lavoro, a volte rigide, ossessive, puntigliose. Spesso proprio a causa del loro carattere e rischiano di entrare in rotta di collisione con qualche superiore approssimativo, che trascura le persone ma guarda i numeri, seguendo in maniera acritica le direttive dei vertici aziendali, oppure per motivi personali decide di abusare del proprio potere, e rendere la vita complicata allo sfortunato lavoratore preso di mira.
In ambito forense gli strumenti e la metodologia del processo diagnostico non variano rispetto alla diagnosi clinica, ciò che cambia è il mandato e la finalità della diagnosi, che é essenzialmente quella di valutare la condizione psichica del cliente.
Un ruolo centrale come metodologia specifica della psicologia giuridica, è quello della psicodiagnostica forense, in quanto ormai i test psicologici possono essere considerati parte integrante di qualunque esame nelle perizie psicologiche e nelle consulenze tecniche d’ufficio (CTU).
Maurizio Cottone
psicologo, psicoterapeuta, psicologo forense
Iscritto Albo CTU Tribunale di Rimini